Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17539 del 24 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17539PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (c.d. "daspo") può essere legittimamente adottato dal Questore solo in presenza di comportamenti violenti o comunque trasgressivi tenuti dal soggetto interessato in occasione di tali manifestazioni, non essendo sufficiente il mero gesto di impugnare una cintura dei pantaloni, in assenza di una ricostruzione completa del contesto spazio-temporale dei fatti. Il giudice, nel valutare la convalida del provvedimento, deve effettuare un giudizio prognostico negativo sulla pericolosità sociale del soggetto, non potendo basarsi esclusivamente su precedenti provvedimenti di "daspo" ormai scaduti da lungo tempo. La motivazione del provvedimento deve essere adeguata e consentire di apprezzare compiutamente l'effettiva entità del comportamento tenuto dall'interessato, non essendo sufficiente una mera rappresentazione scarna dei fatti. Il giudice, nell'esercizio del proprio sindacato, non può sostituire la propria valutazione a quella dell'autorità di pubblica sicurezza, ma deve limitarsi a verificare la correttezza e la ragionevolezza dell'iter logico-giuridico seguito dall'amministrazione, senza poter riesaminare nel merito gli elementi fattuali posti a fondamento del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19-10-2018 del G.I.P. presso il Tribunale di Avezzano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Fabio Zunica;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Pratola Gianluigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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