Il reato di diffamazione si perfeziona con la volontaria comunicazione a più persone dell'offesa all'altrui reputazione, a prescindere dal fatto che uno dei destinatari originari fosse vincolato a mantenere riservata la confidenza ricevuta. Ciò in quanto il reato si consuma al momento della seconda comunicazione, a prescindere dalla successiva divulgazione da parte del primo destinatario. Tuttavia, il reato di diffamazione si estingue per prescrizione, che decorre dal primo giorno del mese indicato nell'imputazione secondo il principio del favor rei, anche tenendo conto di eventuali sospensioni del termine prescrizionale, salvo che non vi siano state attività processuali programmate e rinvii disposti a causa dell'emergenza pandemica. Accertata la lesione della reputazione, il giudice può liquidare in via equitativa i danni non patrimoniali subiti dalla persona offesa.