Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27327 del 21 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:27327PEN

Massima

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La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p. o al fine di agevolare l'attività di associazioni di tipo mafioso, stabilita dal comma 3 dell'art. 275 c.p.p., non opera in modo assoluto, dovendo il giudice verificare in concreto, sulla base di elementi specifici, se le esigenze cautelari possano essere soddisfatte con misure diverse dalla custodia cautelare in carcere, in applicazione del principio di proporzionalità e adeguatezza della misura cautelare, come affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della disposizione nella parte in cui non prevedeva tale verifica. Il giudice, pertanto, è tenuto a motivare adeguatamente in ordine alla pericolosità concreta dell'imputato e all'impossibilità di soddisfare le esigenze cautelari con misure meno afflittive della custodia in carcere, non potendo limitarsi a fare applicazione automatica della presunzione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 7201/2012 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 12/12/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENZO IANNELLI;

Letti gli atti, la ordinanza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del Cons. Dr. ((omissis));

Udite le conclusioni del S. Procuratore Generale Dr. D'Ambrosio, per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1- (OMISSIS) gia' condannato, in abbreviato, con sentenza del gu…

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