Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il provvedimento di annullamento d'ufficio di un permesso di costruire formatosi per silenzio-assenso, afferma che l'amministrazione comunale, pur avendo precedentemente inserito l'edificio tra quelli astrattamente ammissibili ai benefici del "piano casa" regionale, mantiene il potere di verificare il rispetto delle disposizioni urbanistico-edilizie e di annullare il titolo in autotutela qualora riscontri gravi violazioni di legge, come l'ubicazione dell'immobile in area classificata a rischio idrogeologico III/a, vietata dalla normativa regionale per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Il principio di legittimo affidamento non può essere invocato dal privato quando l'amministrazione ha tempestivamente contestato la legittimità del titolo edilizio, non essendosi in tal caso formato alcun affidamento tutelabile. Il Tribunale, pur respingendo il ricorso, compensa le spese di lite considerata la complessità della vicenda e le incertezze operative inizialmente manifestate dall'amministrazione.