Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel valutare la legittimità del "Nuovo Regolamento della Consulta Cittadina Permanente per i diritti delle Persone con Disabilità (CCD) e Linee Guida per la predisposizione dei Regolamenti delle Consulte Municipali Permanenti per i diritti delle Persone con Disabilità" approvato dal Comune di Roma, ha affermato il principio secondo cui la modifica del modello di rappresentatività dei cittadini con disabilità e loro familiari in seno agli organi disciplinati dal Regolamento, pur introducendo differenti modalità di partecipazione, non determina una lesione degli interessi del singolo cittadino, il quale può comunque partecipare direttamente alle Consulte Municipali o essere rappresentato dalle associazioni che tutelano i suoi interessi nella Consulta Cittadina Permanente. Pertanto, in assenza di una posizione di interesse legittimo lesa in capo al ricorrente, il ricorso è dichiarato inammissibile per carenza di interesse a ricorrere, in quanto le contestate previsioni regolamentari non risultano idonee a ledere gli interessi del singolo cittadino, sia come componente in carica della Consulta Municipale, sia come familiare di persona con disabilità.