Consiglio di Stato sentenza n. 1681 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:1681SENT

Massima

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La revoca di una licenza per l'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande, disposta dal Comune su richiesta motivata del Prefetto per esigenze di ordine e sicurezza pubblica, richiede la sussistenza di elementi concreti e attuali che dimostrino il pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata nell'attività economica, senza che sia sufficiente il mero riferimento a precedenti penali del dipendente, ormai risalenti nel tempo e senza ulteriori riscontri di un effettivo condizionamento dell'attività in atto. Infatti, l'ordinamento giuridico riconosce la funzione rieducativa della pena e il diritto del condannato di essere reinserito socialmente attraverso una stabile attività lavorativa, sicché il mero dato del precedente penale non può costituire di per sé elemento sufficiente a giustificare la revoca della licenza, in assenza di ulteriori e concreti elementi sintomatici di un attuale pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica. Analogamente, la mera frequentazione sporadica del locale da parte di soggetti pregiudicati non integra di per sé il presupposto della revoca, ove non risulti che il locale costituisca un abituale ritrovo di persone pericolose o comunque un pericolo per l'ordine pubblico. Pertanto, la motivazione della richiesta prefettizia di revoca della licenza deve essere congruamente supportata da elementi fattuali che dimostrino in modo attuale e specifico il rischio di infiltrazione mafiosa o di compromissione dell'ordine e della sicurezza pubblica, senza che sia sufficiente il mero riferimento a precedenti penali ormai risalenti nel tempo o a sporadiche frequentazioni del locale da parte di soggetti pregiudicati.

Sentenza completa

N. 10546/2015
REG.RIC.

N. 01681/2016REG.PROV.COLL.

N. 10546/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10546 del 2015, proposto da:
Ministero dell'Interno, U.T.G. - Prefettura di Vibo Valentia, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, anche domiciliataria in Roma, Via dei Portoghesi, 12;

contro

- -OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avv. Vincenzo Graziano, Enzo Antonio Antonucci, con domicilio eletto presso Enzo Antonio Antonucci in Roma, Via Filippo Corridoni, 23;
- Comune di -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avv. Gerardo Mario Graziano Drago, con domicilio eletto presso Raffaele Mario Vavala' in Roma, Circonvallazione Clodia, 36;

per la riforma

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