Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11599 del 14 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:11599PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave sussiste anche quando le minacce non sono rivolte direttamente alla persona offesa, ma a soggetti a lei legati da relazioni di parentela, amicizia o lavoro, purché vi sia la certezza che la minaccia giunga a conoscenza della persona offesa. Il requisito della minaccia grave non è escluso dalla mancanza di prova dell'effettiva percezione della minaccia da parte del soggetto passivo, essendo sufficiente che la minaccia sia stata pronunciata in un contesto tale da renderla idonea a incutere timore nella persona offesa. Il reato di minaccia grave si configura anche quando il male minacciato riguarda una persona assente, purché vi sia la certezza che la minaccia giunga a conoscenza della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. ODLI Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CE. AL. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 31/01/2006 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. AMATO ALFONSO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dr. G. Izzo che ha concluso per l'inamm.ta'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ce. Al. e' stato, condannato dal tribunale di S. …

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