Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18652 del 14 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:18652PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ipotesi di abrogazione del reato oggetto di impugnazione, è tenuto a decidere anche sulle statuizioni civili, ancorché il codice di rito non preveda espressamente tale obbligo, in applicazione analogica della disciplina prevista per l'ipotesi di estinzione del reato per amnistia o prescrizione. Ciò in quanto il venir meno della pretesa punitiva statuale non può comportare automaticamente la caducazione delle pronunce civilistiche, le quali devono essere esaminate e decise dal giudice dell'impugnazione, al fine di assicurare la piena tutela del diritto al risarcimento del danno della parte civile. Tale principio trova applicazione anche nell'ipotesi in cui il reato sia stato depenalizzato e non più perseguibile in sede penale, dovendosi in tal caso riconoscere alla parte civile la possibilità di ottenere comunque il ristoro del pregiudizio subìto, in applicazione dei principi di effettività della tutela giurisdizionale e di conservazione degli atti processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/03/2016 del TRIBUNALE di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCARLINI ENRICO VITTORIO STANISLAO;
Udito il Procuratore Generale in perso…

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