Il condono edilizio previsto dall'art. 32 del d.l. n. 269/2003 trova applicazione esclusivamente in presenza di interventi di minore rilevanza indicati ai numeri 4, 5 e 6 dell'Allegato 1 del medesimo decreto, e previo parere favorevole dell'Autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico. Non sono in alcun modo suscettibili di sanatoria le opere abusive di cui ai numeri 1, 2 e 3 del citato Allegato 1, anche se l'area è sottoposta a vincolo di inedificabilità relativa e gli interventi risultano conformi alle norme urbanistiche, in quanto la disciplina del c.d. terzo condono edilizio non ammette la possibilità di sanare opere che abbiano comportato la realizzazione di nuova volumetria in aree sottoposte a vincolo paesaggistico, sia esso di natura relativa o assoluta. Inoltre, la necessità del previo parere dell'Autorità preposta alla tutela e alla gestione del vincolo paesaggistico si pone soltanto per le opere minori realizzate in zona vincolata senza aumento di superficie, mentre non è richiesto per le opere maggiori, in quanto l'esistenza dei presupposti fattuali contemplati dalla norma di disciplina del potere pubblico preclude la possibilità del condono delle opere abusive, rendendo superflua la fase valutativa di competenza della Soprintendenza.