Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37323 del 1 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:37323PEN

Massima

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Il comportamento diffamatorio, anche se determinato da uno stato di ira conseguente a precedenti contrasti, non è scriminato dall'articolo 599 c.p., comma 2, quando la reazione non sia stata immediata e la modalità di soluzione della controversia sia stata illegittima. Infatti, la diffamazione mediante l'utilizzo di espressioni offensive della reputazione altrui, come il termine "gentaglia", integra il reato di diffamazione, a prescindere dalla conoscenza da parte dei destinatari delle ragioni del contrasto sottostante, in quanto lede l'onore e il decoro della persona offesa. Inoltre, perché possa operare la scriminante della provocazione, è necessario che la reazione sia stata immediata e proporzionata all'offesa subita, mentre nel caso in cui la condotta diffamatoria sia stata posta in essere a distanza di tempo e con modalità non giustificate dallo stato d'ira, essa non può essere considerata scriminata. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza della scriminante, deve accertare non solo la sussistenza dello stato d'ira, ma anche l'immediatezza e la proporzionalità della reazione, elementi che nel caso di specie sono stati esclusi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GU. GI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/06/2007 TRIB. SEZ. DIST. di OSTIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dr. Fraticelli Mario, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore dell'imputato avvocato Cassiani Alessandro, che ha conclus…

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