Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1823 del 16 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:1823PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando vi sia la prova della stabile e volontaria compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio criminoso, a prescindere dalla dimostrazione di specifiche attività illecite a lui direttamente riferibili, essendo sufficiente l'accertamento della sua posizione apicale o comunque di rilievo all'interno dell'associazione. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, se dotate di credibilità intrinseca e adeguatamente riscontrate, costituiscono valido elemento probatorio per la dimostrazione della partecipazione dell'imputato all'associazione mafiosa, anche in assenza di contestazione di reati-fine, in quanto l'autonomia del reato associativo rispetto ai delitti scopo non richiede necessariamente la prova di questi ultimi. Inoltre, l'individuazione dell'imputato mediante il suo soprannome, se confermata dalle dichiarazioni dei collaboranti e dai riscontri oggettivi emergenti dalle intercettazioni, è sufficiente a ritenere provata la sua appartenenza all'associazione, a prescindere dall'indicazione del nome di battesimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. DE GREGORIO E. - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/04/2016 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere EDUARDO DE GREGORIO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. DELEHAYE Enrico.
CONSIDERATO IN FATTO
Con l'ordinanza impugnata il Tribunale del riesame di Bari ha confermato il provvedimento del Gip di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti del ricorrente (OM…

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