La costituzione di una servitù di transito pedonale ad uso civile e di carattere permanente, ai sensi degli artt. 1032 c.c. e 42-bis del d.P.R. 327/2001, sul fondo di proprietà privata, è legittima solo se l'amministrazione comunale dimostra l'esistenza di attuali ed eccezionali ragioni di interesse pubblico che la giustificano, a seguito di un'adeguata istruttoria procedimentale che preveda la comunicazione di avvio del procedimento al proprietario interessato, al fine di consentirgli di partecipare e rappresentare le proprie ragioni. In assenza di tali presupposti, il provvedimento di acquisizione sanante è illegittimo per violazione del giusto procedimento e deve essere annullato, fermo restando la possibilità per l'amministrazione di riesercitare il potere nel rispetto delle prescrizioni di legge. L'omessa comunicazione di avvio del procedimento non consente di ritenere che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso, dovendo l'amministrazione dimostrare l'assenza di soluzioni alternative praticabili e l'effettiva prevalenza dell'interesse pubblico su quello privato, a seguito di una ponderazione comparativa.