Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15868 del 9 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15868PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni accusatorie rese da un coindagato o coimputato nel medesimo reato o da persona indagata o imputata in un procedimento connesso o collegato integrano i gravi indizi di colpevolezza soltanto se, oltre ad essere intrinsecamente attendibili, risultano corroborate da riscontri estrinseci individualizzanti, tali da assumere idoneità dimostrativa in ordine all'attribuzione del fatto reato al soggetto destinatario di esse. Tali riscontri, pur non dovendo assumere valenza di autonomi elementi indizianti in ordine allo specifico reato in contestazione, devono essere riferibili all'indagato e riconducibili all'oggetto del narrato del chiamante in reità o in correità, attinenti cioè alle circostanze di fatto che compongono il compendio indiziario relativo alla fattispecie concreta in contestazione. In assenza di tali riscontri individualizzanti, le dichiarazioni accusatorie non possono integrare i gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 674/2013 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 25/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. IACOVIELLO ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha domandato l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 25.7.2013 il Tribunale di Messina, costituito ex arti…

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