Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2503 del 22 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:2503PEN

Massima

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La misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza può essere applicata, ai sensi dell'art. 1, lett. b) del d.lgs. n. 159 del 2011, a coloro che, per la loro condotta e il loro tenore di vita, debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose. Tale previsione normativa, a seguito dell'interpretazione adeguatrice fornita dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 24 del 2019, richiede la sussistenza di tre requisiti: 1) che il soggetto abbia commesso abitualmente, in un significativo arco temporale, delitti che abbiano effettivamente generato profitti in suo capo; 2) che tali proventi illeciti costituiscano, o abbiano costituito in una determinata epoca, l'unica o quanto meno una componente significativa del suo reddito; 3) che, sulla base di una valutazione prognostica, sussista l'attualità della pericolosità sociale del soggetto per la sicurezza pubblica. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tali requisiti, deve esaminare puntualmente i dati fattuali, dando conto nella motivazione degli elementi che giustificano l'inquadramento del soggetto nella categoria della pericolosità generica di cui all'art. 1, lett. b) del d.lgs. n. 159 del 2011, nonché della valutazione in ordine all'attualità della sua pericolosità sociale. Non è sufficiente la mera constatazione che il soggetto tragga le fonti di sussistenza "anche" dai proventi di attività delittuose, essendo necessario accertare che tali proventi illeciti costituiscano la parte prevalente o comunque significativa del suo reddito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 15/02/2019 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BELMONTE MARIA TERESA;
lette/sentite le conclusioni del P.G..
RITENUTO IN FATTO
1. Con il decreto impugnato, depositato in data 06 marzo 2019, la Corte di Appello di Palermo ha confermato il decreto del Tribunale di Trapani che aveva disposto a carico di (OMISSIS) la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. per un anno e sei m…

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