Consiglio di Stato sentenza n. 5553 del 2012

ECLI:IT:CDS:2012:5553SENT

Massima

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Il diniego di condono edilizio per incompatibilità ambientale di manufatti abusivi realizzati in aree vincolate sotto il profilo paesaggistico e idrogeologico è legittimo e non sindacabile in sede giurisdizionale, salvo i casi di manifesta abnormità o macroscopico travisamento dei fatti, in quanto espressione di una valutazione tecnica ampiamente discrezionale dell'amministrazione. Il procedimento di condono edilizio, essendo ad istanza di parte, comporta che la dichiarazione sostitutiva d'atto notorio relativa alla descrizione e collocazione temporale dell'abuso assuma carattere confessorio, rendendo inammissibili le censure che contestino il carattere abusivo del manufatto. Inoltre, l'autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico deve verificarne la sussistenza con riferimento al momento in cui valuta la domanda di sanatoria, essendo oggetto del giudizio l'attuale compatibilità dei manufatti realizzati abusivamente, anche in relazione a vincoli sopravvenuti. Il parere negativo espresso dall'autorità preposta alla tutela del vincolo ha valore dirimente, impedendo il rilascio del provvedimento di condono.

Sentenza completa

N. 02181/1997
REG.RIC.

N. 05553/2012REG.PROV.COLL.

N. 02181/1997 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2181 del 1997, proposto dal signor ((omissis)) in proprio e nella qualità di legale rappresentante
pro tempore
della s.r.l. Idrocalce in liquidazione, della Industria Meridionale Calce – I.M.C., della ((omissis)), nonché dalla società s.r.l. S.E.P.A. – Società Edile Produzione Asfalti – in persona del legale rappresentante
pro tempore
, cessionaria del ramo di azienda relativo alla presente causa dalla s.r.l. S.E.P.A. – Società Edile Partenopea Appalti, originaria ricorrente, tutti rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso quest’ultimo in Roma, ((omissis)) n. 3;

contro

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