Cassazione penale Sez. III sentenza n. 818 del 13 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:818PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella compiuta dai giudici di merito, salvo che la motivazione risulti manifestamente illogica o contraddittoria. La Corte di Cassazione, infatti, è tenuta a verificare la coerenza e la logicità del ragionamento seguito dal giudice di appello nell'apprezzamento del compendio probatorio, senza poter riesaminare nel merito gli elementi di prova, a meno che questi non siano decisivi e dotati di forza esplicativa tale da vanificare l'intero ragionamento svolto dal giudice di merito, rendendo la motivazione illogica o contraddittoria. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a prospettare una diversa valutazione delle prove, senza indicare elementi decisivi idonei a inficiare la motivazione della sentenza impugnata, è inammissibile, in quanto esula dai limiti cognitivi della Corte di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. MULLIRI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NA. HI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 08/04/2008 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SQUASSONI CLAUDIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Confermando la d…

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