Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26456 del 8 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:26456PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (stalking) di cui all'art. 612-bis c.p. può configurarsi anche in presenza di condotte moleste e minacciose poste in essere dall'agente non direttamente nei confronti della persona offesa, ma nei confronti di soggetti a questa strettamente legati, qualora tali condotte siano idonee a ingenerare nella vittima un grave e perdurante stato di ansia e di paura, nonché il fondato timore per la propria incolumità. Ai fini dell'integrazione del reato, rilevano pertanto non solo le molestie e minacce dirette alla persona offesa, ma anche quelle indirette, purché siano idonee a produrre gli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice. La valutazione della condotta deve essere effettuata nel suo complesso, senza che assuma rilievo la circostanza che le singole azioni moleste o minacciose siano state poste in essere in momenti diversi, purché riconducibili ad un medesimo disegno persecutorio. Inoltre, il divieto di bis in idem non impedisce di considerare, ai fini della configurazione del reato, episodi pregressi oggetto di altro procedimento penale, qualora siano strettamente connessi alla condotta persecutoria in esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAPUTO Angelo - Presidente

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. MOROSINI E.M. - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. FRANCOLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
e dalla parte civile DE SIMOLA GIORGIA nata a MILANO il 25/01/1996;
avverso la sentenza del 04/11/2021 della CORTE di APPELLO cli MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Elisabetta Maria Morosini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PICARDI Antonietta, che ha chiesto cli rigettare il ricorso;
lette le conclusioni del difensore della parte…

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