Le controversie in tema di eleggibilità alla carica di consigliere comunale, come quelle in tema di decadenza dalla medesima, investono il diritto politico di elettorato passivo, espressamente riconosciuto dall'art.. 51 della costituzione, la cui consistenza non si modifica dopo la convalida dell'elezione, in quanto manca qualsiasi norma che, conferendo alla pubblica amministrazione poteri discrezionali al riguardo, valga ad affievolirlo ad interesse legittimo. Pertanto, la devoluzione di tali controversie al giudice ordinario, ai sensi dell'art.. 1 della legge 23 dicembre 1966 n.. 1147 (non modificato dallo art.. 6 della legge 6 dicembre 1971 n.. 1034), manifestamente non si pone in contrasto con il principio costituzionale della tutela degli interessi legittimi dinanzi al giudice amministrativo (art.. 103 Cost...), né può comportare conflitto di attribuzioni con gli organi comunali chiamati a verificare la esistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità (preesistente o sopravvenuta), le cui decisioni non interferiscono sui poteri dell'autorità giudiziaria ordinaria in tema di tutela dei diritti.