Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34912 del 27 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:34912PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'applicabilità dell'aumento di pena per la recidiva reiterata ai sensi dell'art. 99 c.p., comma 1, deve motivare in modo concreto e specifico in ordine alla maggiore capacità a delinquere del reo, desunta dalla natura e dai tempi di commissione dei precedenti reati, nonché dagli altri parametri indicati dall'art. 133 c.p. Qualora il giudice ritenga di non applicare l'aumento di pena per la recidiva, non opera il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulle aggravanti previsto dall'art. 69, comma 4, c.p., potendo il giudice procedere al giudizio di bilanciamento tra le circostanze. La mera riproposizione del canone ermeneutico astratto posto dalla Corte Costituzionale non è sufficiente a motivare l'applicazione dell'aumento di pena per la recidiva reiterata, essendo necessaria una valutazione concreta della maggiore colpevolezza e pericolosità sociale del reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3136/2008 CORTE APPELLO di PALERMO, del 23/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) F., che ha concluso per il rigetto.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione Be. Ro. avverso a sentenza della Corte di appello di Palermo in da…

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