Consiglio di Stato sentenza n. 8521 del 2009

ECLI:IT:CDS:2009:8521SENT

Massima

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Il potere di annullamento d'ufficio di un atto amministrativo, quale la concessione edilizia, presuppone una congrua motivazione sull'interesse pubblico attuale e concreto che giustifica l'esercizio di tale potere discrezionale, con un'adeguata ponderazione comparativa tra l'interesse pubblico alla rimozione dell'atto e l'interesse privato al mantenimento degli effetti del provvedimento ampliativo della sfera giuridica del destinatario. Tale valutazione comparativa deve tenere conto del legittimo affidamento maturato dal privato in relazione al tempo trascorso dal rilascio del titolo edilizio, alla conclusione dei lavori e all'assenza di provvedimenti cautelari da parte dell'amministrazione, nonché della sopravvenuta disciplina urbanistica che, pur non direttamente applicabile al caso concreto, può incidere sulla valutazione dell'interesse pubblico sotteso all'annullamento. L'amministrazione ha l'onere di dimostrare, attraverso un'istruttoria completa ed esaustiva, la sussistenza di un interesse pubblico prevalente rispetto a quello privato, non essendo sufficiente il mero richiamo alla violazione di norme urbanistiche o alla compromissione dell'assetto urbanistico-edilizio, senza una specifica valutazione in concreto degli effetti dell'intervento edilizio assentito e della sua incidenza sulla funzionalità e vivibilità dell'insediamento. In mancanza di tale adeguata motivazione comparativa e istruttoria, il provvedimento di annullamento in autotutela risulta illegittimo per violazione dei principi di buon andamento, proporzionalità e tutela dell'affidamento del privato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) ha pronunciato la presente DECISIONE Sul ricorso numero di registro generale 4545 del 2008, proposto da: Comune di Ma., rappresentato e difeso dall'avv. Gi. La., con domicilio eletto presso Gi. La., in Ro., via C. Mo., (...); contro Ra. Ro. Ap. Ca. Ed. S.r.l., costituitasi in giudizio, rappresentata e difesa dall'avv. Gi. Va., con domicilio eletto presso Gi. Va., in Ro., v.le Ma., (...) Pal. (...) Int. (...); nei confronti di Cl. Ci., non costituitosi in giudizio; e con l'intervento di e nei confronti (in relazione all'appello incidentale) dell'Associazione "Al. per Ma.", in persona del legale rappresentante p.t., non costituitasi in giudizio, per la riforma della sentenza del TAR LAZIO - ROMA - Sezione II BIS n. 02604/2007, resa tra le parti, concernente ANNULLAMENTO CONCESSIONE EDILIZIA. Visto il ricorso, con i relativi allegati; Visto …

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