Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26378 del 14 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26378PEN

Massima

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Il reato di minaccia aggravata sussiste anche quando la minaccia è proferita con l'uso di un'arma giocattolo, in quanto l'unione di tale modalità con le ulteriori circostanze della condotta determina un maggior effetto intimidatorio sull'animo del minacciato, integrando così l'aggravante dell'uso dell'arma prevista dall'art. 612, comma 2, c.p. Ai fini dell'integrazione del reato di minaccia, inoltre, non è necessario che il soggetto passivo si sia sentito effettivamente intimidito, essendo sufficiente che la condotta posta in essere dall'agente sia potenzialmente idonea ad incidere sulla sua libertà morale. La graduazione della pena, anche in relazione agli aumenti ed alle diminuzioni previsti per le circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale è tenuto a dare conto dell'impiego dei criteri di cui all'art. 133 c.p. con espressioni del tipo "pena congrua", "pena equa" o "congruo aumento", senza necessità di una specifica e dettagliata spiegazione del ragionamento seguito, salvo il caso in cui la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale. Analogamente, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente motivato dal giudice con l'assenza di elementi o circostanze di segno positivo, senza che sia necessario un esame analitico di tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente il riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/01/2018 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa …

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