Il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria ai sensi dell'art. 32 del d.l. 30 settembre 2003, n. 269, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, presuppone che le opere abusive risultino ultimate entro il 31 marzo 2003 e che le dichiarazioni rese dal richiedente in ordine alla data di realizzazione e consistenza del manufatto abusivo siano veritiere. L'amministrazione comunale, nell'esercizio del potere di autotutela, può annullare d'ufficio il permesso di costruire in sanatoria qualora accerti, sulla base di una adeguata istruttoria, la falsità delle dichiarazioni rese dal privato. Tuttavia, l'amministrazione ha l'onere di dimostrare in modo chiaro ed inequivocabile la non veridicità delle dichiarazioni, non potendo fondare l'annullamento su elementi istruttori insufficienti o contraddittori, come la mera documentazione fotografica di dubbia interpretazione o l'inottemperanza agli obblighi istruttori disposti dal giudice amministrativo. In tali casi, il giudice amministrativo è legittimato a desumere argomenti di prova dal contegno processuale dell'amministrazione e ad annullare i provvedimenti di autotutela adottati in assenza di una adeguata istruttoria.