Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40426 del 16 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40426PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La Corte di Cassazione, nell'esercizio del proprio sindacato di legittimità, non può sostituire la propria valutazione delle risultanze probatorie a quella operata dai giudici di merito, i quali hanno il compito di accertare i fatti e di valutare la credibilità e l'attendibilità delle prove acquisite, salvo che non ravvisi vizi logici o giuridici nella motivazione. Il giudizio di legittimità, infatti, non consente una diversa lettura delle risultanze processuali, ma si limita a verificare la correttezza della motivazione adottata dai giudici di merito, i quali godono di un ampio margine di discrezionalità nella valutazione delle prove. Pertanto, le censure che si risolvono in una mera richiesta di una diversa valutazione delle risultanze probatorie non possono essere accolte in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TA. MA. IN. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/10/2008 CORTE APPELLO di BARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. D'AMBROSIO Vito (rigetto del ricorso).

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza del 7.10.2008 la Corte d'appello di Bari; per quanto rileva in quest…

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