Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel pronunciare la presente sentenza, ha affermato i seguenti principi giuridici fondamentali: 1. La revoca della concessione amministrativa per sopravvenuti motivi di interesse pubblico, ai sensi dell'art. 24 della convenzione, è un provvedimento motivato di secondo grado che incide direttamente sul provvedimento originario di concessione, il quale viene ritirato con efficacia ex nunc. Essa presuppone una nuova valutazione da parte dell'amministrazione che accerti la mancanza attuale di rispondenza dell'atto alle esigenze pubbliche, discrezionalmente dedotta sulla base di circostanze sopravvenute ovvero di una diversa valutazione degli elementi assunti a base del provvedimento da revocare al momento della sua emanazione. 2. Ai fini della revoca della concessione, è sufficiente che siano intervenute circostanze nuove in punto di fatto che abbiano inciso sulla determinazione dell'amministrazione nel dare esecuzione alla detta concessione, indipendentemente dalla loro imputabilità al concessionario. Anche la sola maggiore difficoltà nella esecuzione della concessione od il suo eccessivo dilatarsi dei tempi, in considerazione di sopravvenienze fattuali, legittima l'adozione di un provvedimento di revoca. 3. L'art. 24 del disciplinare di concessione, che prevede l'indennizzo dovuto al concessionario in caso di revoca, ha una propria autonomia causale e negoziale rispetto al disciplinare stesso, regolando espressamente una delle ipotesi di interruzione del rapporto concessorio e i relativi effetti patrimoniali. Pertanto, l'adozione del provvedimento di revoca non determina la caducazione automatica della previsione di cui all'art. 24, comma 3, relativa all'indennizzo. 4. Ai fini della determinazione dell'indennizzo di cui all'art. 24, comma 3, il valore dell'opera da prendere in considerazione è il valore di mercato o di scambio, ossia il prezzo realizzabile dalla vendita dell'intero complesso cimiteriale edificato, detratti i costi complessivi che la società avrebbe dovuto sostenere per la sua realizzazione ed aggiunti i costi effettivamente sostenuti per l'attività di progettazione definitiva/esecutiva. Tale valore va determinato con riferimento all'opera come prevista nel progetto di massima approvato dal Comune, a prescindere dalle successive trattative per un suo ridimensionamento.