Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21723 del 24 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:21723PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni altrui, aggravato dalla condotta di violenza privata volta a impedire l'allontanamento della persona offesa dal luogo dei fatti, integra il reato di danneggiamento aggravato dalla violenza, essendo penalmente rilevante tale condotta ai sensi dell'articolo 635 del codice penale, anche a seguito della riforma introdotta dal Decreto Legislativo n. 7 del 2016 che ha abrogato il reato di ingiuria. La valutazione della credibilità della persona offesa, in assenza di specifici elementi di dubbio, e il riscontro della condotta di danneggiamento nelle ammissioni dell'imputato, costituiscono adeguata motivazione per l'affermazione della responsabilità penale. La prescrizione del reato non può essere rilevata d'ufficio in sede di legittimità, in mancanza di una specifica censura sul punto nel ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/04/2015 della Corte d'Appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Spinaci Sante, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' i fatti non sono previsti dalla legge come reato.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata, in parziale rifo…

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