Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8520 del 21 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:8520PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la richiesta di revoca della confisca di un bene, è tenuto ad accertare in modo adeguato e logico l'illecita provenienza del bene, anche in presenza di dichiarazioni favorevoli del prevenuto che collabora con la giustizia, le quali, pur avendo rilievo, non sono di per sé sufficienti a superare gli altri elementi probatori che dimostrino l'origine illecita del patrimonio. La motivazione del provvedimento che rigetta la richiesta di revoca deve esporre in modo chiaro e coerente le ragioni per cui le dichiarazioni del collaboratore di giustizia non sono ritenute decisive ai fini del giudizio di legittimità della confisca, in particolare quando non risultino dimostrati i mezzi finanziari leciti utilizzati per l'acquisizione del bene. Il giudizio di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla sola violazione di legge, senza poter sindacare la valutazione degli elementi di fatto operata dal giudice di merito, purché la motivazione sia adeguata e logica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

4) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

5) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2/2011 CORTE APPELLO di CATANIA, del 08/03/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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