Consiglio di Stato sentenza n. 3460 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:3460SENT

Massima

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Il provvedimento di autotutela amministrativa, volto all'annullamento di un precedente atto illegittimo, deve essere adeguatamente motivato con riferimento alla sussistenza di un concreto ed attuale interesse pubblico, nonché alla valutazione comparativa dell'affidamento consolidato del privato sulla legittimità degli effetti scaturenti dal provvedimento annullato. L'esercizio del potere di autotutela deve pertanto rispondere a criteri di ragionevolezza e proporzionalità, non potendosi prescindere da un'istruttoria adeguata e da un ponderato bilanciamento tra l'interesse pubblico e quello del destinatario del provvedimento, il quale ha fatto legittimo affidamento sulla permanenza degli effetti favorevoli conseguiti. Il mero accertamento di un precedente illecito penale da parte di pubblici funzionari non è di per sé sufficiente a giustificare l'automatica adozione del provvedimento di annullamento, essendo necessaria una valutazione specifica della posizione e del comportamento del privato beneficiario, al fine di verificare la sussistenza di un suo eventuale concorso, anche solo colposo, nella realizzazione dell'illegittimità originaria. In assenza di tale ponderazione, il provvedimento di autotutela risulta viziato per difetto di motivazione e violazione del principio di proporzionalità.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/04/2024

N. 03460/2024REG.PROV.COLL.

N. 01350/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1350 del 2020, proposto da
Francesca Sagoleo, rappresentata e difesa dagli avvocati Federico Mazzella, Niccolo Antonino Gallitto, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Niccolo' Antonino Gallitto in Roma, Lungo Tevere Michelangelo 9;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Giorgio Pasquali, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) n. 7628/2019, e …

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