Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51088 del 9 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:51088PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la prova testimoniale in un procedimento penale per reati di ingiuria e minaccia, deve attribuire maggior credibilità alle dichiarazioni del teste ritenuto più affidabile, anche se questi è parente dell'imputato, purché la sua deposizione sia coerente e non smentita da altri elementi probatori. Ai fini dell'affermazione della responsabilità penale, è necessario che emergano riscontri esterni alle sole dichiarazioni della persona offesa, soprattutto quando questa rivesta la qualità di parte civile, in considerazione della sua posizione di antagonismo rispetto all'imputato. Inoltre, per l'integrazione del reato di minaccia, è necessario che il male prospettato sia ritenuto ingiusto, non essendo sufficiente l'accertamento della mera condotta minacciosa. Il giudice di merito, pertanto, può legittimamente assolvere l'imputato qualora ritenga che le prove non siano sufficienti a superare il ragionevole dubbio sulla sua colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI SALERNO;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 235/2010 GIUDICE DI PACE di SALERNO, del 15/03/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. POSITANO GABRIELE;

Il Procuratore Generale della Corte di cassazione, Dott. GAETA Pietro, ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.

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