Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19631 del 18 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19631PEN

Massima

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Il diritto di cronaca e di critica, pur essendo espressione del diritto costituzionale alla manifestazione del pensiero, trova un limite nel rispetto della reputazione altrui. Pertanto, la diffusione di notizie o commenti lesivi della reputazione di una persona o di un'attività economica, anche se presentati come mera esposizione di fatti o di opinioni altrui, può integrare il reato di diffamazione qualora il giornalista aggiunga proprie valutazioni o informazioni non veritiere. In tali casi, la verifica della sussistenza del reato non può prescindere da un'attenta disamina del contesto complessivo in cui le espressioni sono state pronunciate, al fine di accertare se l'intervento del giornalista si sia effettivamente limitato alla mera cronaca o se, al contrario, egli abbia aggiunto proprie valutazioni o informazioni non corrispondenti al vero, superando così i limiti del legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica. Inoltre, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche deve essere adeguatamente motivata dal giudice, con riferimento agli specifici elementi di fatto rilevanti ai sensi dell'art. 133 c.p., senza potersi fondare su una valutazione generica e priva di una puntuale analisi degli elementi favorevoli eventualmente dedotti dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1793/2008 CORTE APPELLO di PALERMO, del 20/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio limitatamente all'episodio del 28.10.2003, pe…

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