Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42641 del 27 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:42641PEN

Massima

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Il giudice di rinvio, nel rideterminare la pena a seguito di annullamento parziale della sentenza di appello, è tenuto a uniformarsi alla decisione della Corte di cassazione sui punti annullati e su quelli ad essi connessi essenzialmente, senza poter riesaminare le questioni già decise con autorità di giudicato. Pertanto, il giudice di rinvio, pur dovendo applicare la normativa più favorevole al reo sopravvenuta, può comunque valorizzare, ai fini della determinazione della pena entro i limiti edittali, la rilevante quantità di sostanza stupefacente detenuta e la vita pregressa dell'imputato, quali criteri di cui all'art. 133 c.p. Inoltre, il giudice di merito, nel valutare le circostanze attenuanti generiche, non può modificare il giudizio di equivalenza rispetto alle circostanze aggravanti già definitivamente accertato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/05/2015 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANZO ANGELO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PERELLI SIMONE, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 3843/2015, la Corte di appello di Napoli, decidendo a seguito dei giudizi di rinvio di…

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