Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34545 del 8 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34545PEN

Massima

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Il comportamento minaccioso nei confronti di un pubblico ufficiale, per essere penalmente rilevante ai sensi dell'art. 336 c.p., deve essere diretto a impedire o ostacolare l'esercizio delle funzioni o dei poteri inerenti al suo ufficio, in atto al momento della condotta. Pertanto, qualora le minacce siano state rivolte in un contesto diverso da quello dell'esercizio delle funzioni pubbliche, non può configurarsi il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Inoltre, l'accertamento della sussistenza del reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, di cui all'art. 9 della Legge n. 1423/1956, è strettamente connesso all'integrazione del reato di oltraggio, sicché, in caso di esclusione di quest'ultimo, deve escludersi anche il reato accessorio. La motivazione della sentenza di condanna deve quindi esplicitare con chiarezza il nesso tra la condotta dell'imputato e l'esercizio delle funzioni pubbliche, al fine di giustificare la configurabilità del reato di oltraggio a pubblico ufficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 21/01/2013 della Corte d'appello di Catania;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Anna Petruzzellis;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Volpe Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito l'avv. (OMISSIS), che si e' riportato al…

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