Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria giurisdizione, ha ritenuto legittima la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio della città di Venezia in relazione al traffico acqueo lagunare, nonché i conseguenti provvedimenti adottati dal Commissario delegato per fronteggiare tale situazione di pericolo per persone e cose, in particolare l'istituzione di "aree blu" nella laguna morta e l'imposizione di limiti alla navigazione di imbarcazioni a motore incompatibili con la morfologia lagunare. Nello specifico, il Tribunale ha affermato che la scelta di dichiarare lo stato di emergenza e di nominare un Commissario delegato, al quale attribuire in via derogatoria le competenze normalmente ripartite tra diverse autorità amministrative, è stata adeguatamente motivata dalla necessità di adottare in modo tempestivo ed unitario gli interventi necessari per tutelare il patrimonio edilizio del centro storico di Venezia, minacciato dal moto ondoso provocato dall'intenso traffico acqueo lagunare. Le limitazioni alla navigazione introdotte dal Commissario, quali l'istituzione di "aree blu" con divieto di accesso per le imbarcazioni di determinate dimensioni e la fissazione di limiti di potenza dei motori per il transito nei bassi fondali, sono state ritenute proporzionate e ragionevoli, in quanto fondate su approfondite valutazioni tecniche circa la compatibilità di tali natanti con la morfologia lagunare e la necessità di preservare l'equilibrio idrogeologico della laguna. Pertanto, il Tribunale ha concluso che i provvedimenti impugnati, adottati in deroga alla normativa vigente ma nel rispetto dei principi dell'ordinamento giuridico, risultano legittimi nell'esercizio dei poteri straordinari conferiti al Commissario delegato per fronteggiare la situazione di emergenza dichiarata.