Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34419 del 23 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:34419PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in sede di riesame di un provvedimento cautelare personale, è tenuto a verificare la congruenza della motivazione del giudice di merito in ordine alla valutazione degli elementi indizianti, senza poter sindacare la diversa valutazione delle circostanze di fatto già esaminata dal giudice di merito, essendo tale compito riservato a quest'ultimo. Inoltre, il giudice di legittimità non può censurare la motivazione del giudice di merito che, in assenza di macroscopiche incongruenze logiche, abbia escluso la sussistenza di elementi idonei a superare la presunzione di pericolosità sociale prevista dall'art. 275, comma 3, c.p.p. per i reati associativi, in presenza di gravi indizi di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AL. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 117/2010 TRIB. LIBERTA' di PERUGIA, del 26/02/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LINA MATERA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Galati Giovanni che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale di Perugia, in sede di riesame, ha confermato l'ordinanza in data 17-1-2010, con la qua…

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