Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34104 del 4 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34104PEN

Massima

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La confisca dei beni nella disponibilità di una persona condannata per uno dei reati indicati nel Decreto Legge n. 306 del 1992, art. 12-sexies, può essere disposta quando sia provata l'esistenza di una sproporzione tra il reddito dichiarato o i proventi della sua attività economica e il valore economico di tali beni, e non risulti una giustificazione credibile circa la loro provenienza lecita. A tal fine, è irrilevante il requisito della "pertinenzialità" del bene rispetto al reato per cui si è proceduto, essendo sufficiente che il valore dei beni risulti sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, senza che sia necessario dimostrare il nesso di derivazione diretta tra il reato e l'acquisizione dei beni. Grava sul proposto l'onere di fornire una giustificazione credibile circa la legittima provenienza dei beni, non essendo sufficiente la mera allegazione della loro lecita acquisizione, in quanto la legge ricollega a fatti sintomatici la presunzione di illecita provenienza, la cui dimostrazione è idonea a superare tale presunzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 480/2012 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 12/11/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADET TONI NOVIK;

lette le conclusioni del PG Dott. Spinaci Sante, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con ordinanza del 12 novembre, 2013 la Corte di appello di Reggio Calabria rigettava l'opposizione proposta da (OMISSIS) contro l'ordinanza di confisca …

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