Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23427 del 11 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:23427PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: I benefici penitenziari previsti dall'ordinamento, ivi incluse le misure alternative alla detenzione, possono essere concessi ai detenuti condannati per reati diversi da quelli tassativamente indicati nell'art. 4-bis, comma 1-bis, dell'Ordinamento penitenziario, senza che sia necessario il rispetto dei requisiti introdotti da tale disposizione, quali la dimostrazione dell'adempimento delle obbligazioni civili conseguenti alla condanna o dell'assoluta impossibilità di tale adempimento, nonché l'allegazione di elementi specifici che consentano di escludere l'attualità di collegamenti con la criminalità organizzata. Ciò in quanto tali requisiti sono espressamente previsti dalla legge soltanto per i detenuti condannati per i reati di cui al citato art. 4-bis, comma 1-bis, e non trovano applicazione automatica nei confronti di condannati per altri reati, ancorché di natura associativa, qualora non rientrino nell'elenco tassativo ivi contemplato. Il giudice di sorveglianza, pertanto, nel valutare la concessione di benefici penitenziari a tali detenuti, deve fondarsi esclusivamente sulla verifica dei presupposti ordinariamente richiesti dalla legge, senza poter imporre requisiti ulteriori non previsti dalla normativa vigente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. MASI Paola - Relatore

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ci.Em., nato il (omissi);
avverso l'ordinanza del 25/10/2023 del TRIB. SORVEGLIANZA di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere PAOLA MASI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto procuratore generale LIDIA GIORGIO, che ha concluso chiedendo l'annullamento del provvedimento impugnato, con rinvio per nuovo giudizio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa in data 25 ottobre 2023 il Tribunale di sorveglianza di Catania ha respinto la richiesta di applicazione di una misura alternativa alla detenzione presentata da Ci.Em.…

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