Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10975 del 12 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10975PEN

Massima

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Il custode giudiziario che sottrae il bene pignorato e affidatogli in custodia, omettendo di adempiere all'obbligo di conservazione e restituzione del medesimo, commette il reato di cui all'art. 388, commi 3 e 4, c.p., essendo irrilevante che egli abbia consegnato il bene a terzi, in quanto tale condotta integra comunque la sottrazione del bene al pignoramento. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, non potendo il custode sottrarsi all'onere di indicare specifici elementi positivi idonei a dimostrare la mancanza di coscienza e volontà dell'inadempimento. Tuttavia, il giudice di merito è tenuto a motivare espressamente il mancato accoglimento della richiesta di sostituzione della pena detentiva con quella pecuniaria, avanzata dall'imputato in sede di appello ai sensi dell'art. 53 della Legge n. 689/1981.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ri. An., nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 15 maggio 2008 emessa dalla Corte d'appello di Ancona;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio; udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. - Con la decisio…

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