Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46000 del 2 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:46000PEN

Massima

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Il reato di cui all'articolo 485 c.p., per il quale era stato emesso il decreto di archiviazione impugnato, è stato successivamente abolito con l'intervento legislativo del Decreto Legislativo 15 gennaio 2016, n. 7. In tali casi, il ricorso per cassazione proposto dalla parte offesa avverso il provvedimento di archiviazione deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, in applicazione del principio generale di cui all'articolo 568, comma 4, c.p.p. Ciò in quanto, a seguito dell'abrogazione del reato, l'affermazione della responsabilità dell'imputato, pur se ai soli effetti civili, presuppone che il fatto oggetto del giudizio sia considerato dalla legge come reato, circostanza che non si verifica più nel caso di specie. Pertanto, il ricorso proposto dalla parte offesa non può trovare accoglimento, essendo venuto meno l'interesse a coltivare l'impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS), parte offesa nel procedimento:
contro:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 02/05/2013 del GIP TRIBUNALE di TERNI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere EDUARDO DE GREGORIO;
lette le conclusioni del Pg, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
Con il decreto impugnato il Giudice p…

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