Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 13029 del 14 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13029CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La mancata formulazione di un quesito di diritto specifico e riferibile alla fattispecie, nonché l'assenza di una chiara indicazione delle ragioni delle doglianze relative al vizio di motivazione, comportano l'inammissibilità del ricorso per cassazione ai sensi degli artt. 366-bis e 360 c.p.c. Il quesito di diritto deve essere risolutivo del punto controverso della sentenza impugnata, senza introdurre temi nuovi ed estranei, mentre la denuncia di vizio di motivazione deve contenere la sintetica e riassuntiva indicazione del fatto controverso, degli elementi di prova la cui valutazione avrebbe dovuto condurre a diversa decisione e degli argomenti logici per i quali tale diversa valutazione sarebbe stata necessaria. Tali requisiti, introdotti dal d.lgs. n. 40/2006, sono richiesti a pena di inammissibilità del ricorso, non essendo sufficiente la mera illustrazione del motivo né potendosi desumere implicitamente dalla formulazione dello stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 2564/2010 proposto da:

PU. VE. SRL IN LIQUIDAZIONE (OMESSO) in persona del liquidatore pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIALE ANGELICO 103, presso lo studio dell'avvocato LETIZIA MASSIMO, che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato PIERANTOZZI GAUDENZIO, giusta procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

COMUNE di CIVITAVECCHIA;

- intimato -_

avverso la sentenza n. 2664/2009 della CORTE D'APPELLO di ROMA del …

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