Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12477 del 24 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:12477PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali deve essere effettuato dal giudice attraverso una valutazione complessiva e concreta degli elementi di fatto, anche se non sfociati in condanne penali, che dimostrino la persistenza nel tempo di una condizione di proclività criminale del soggetto proposto. Tale valutazione non può fondarsi su una mera presunzione di pericolosità derivante da precedenti penali, ma richiede un accertamento specifico della attualità della pericolosità, specie quando sia decorso un apprezzabile periodo di tempo dall'accertamento in sede penale. Pertanto, il giudice può modificare la qualificazione giuridica della pericolosità sociale rispetto a quella originariamente prospettata dal pubblico ministero, purché tale diversa definizione sia fondata sugli stessi elementi di fatto posti a base della proposta, in relazione ai quali sia stato assicurato alla difesa un effettivo e congruo contraddittorio. Inoltre, il giudizio di pericolosità sociale non è precluso dal fatto che alcuni degli elementi informativi negativi siano stati già valutati in un precedente procedimento di prevenzione, atteso che il giudice è tenuto a compiere una valutazione complessiva e attuale della pericolosità, senza che ciò integri una violazione del principio del ne bis in idem.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessan - rel. Consigliere

Dott. FILOCAMO Fulvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
Avverso il decreto emesso il 18/02/2022 dalla Corte di appello di Catanzaro;
Sentita la relazione del ((omissis));
Lette le conclusioni del Sostituto procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto emesso il 18 febbraio 2022 la Corte di appello di Catanzaro confermava il provvedimento impugnato, pronunciato dal Tribunale di Catanzaro I'11 ottobre 2021, con cui era stata applicata a (O…

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