Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31457 del 2 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:31457PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur essendo riconosciuto dall'ordinamento giuridico, trova un limite nel rispetto della continenza espressiva e della reputazione altrui. Pertanto, le espressioni offensive che travalicano il limite della continenza, attribuendo specificamente all'avvocato l'incompetenza professionale, integrano i reati di ingiurie e minacce, non potendo essere giustificate dall'esercizio del diritto di critica. Il dolo di tali reati è integrato dalla consapevolezza e volontà di utilizzare espressioni gravemente lesive della reputazione altrui, anche qualora siano mosse da un intento di contestare l'operato professionale. In tali casi, il giudice di merito è legittimato a rigettare la tesi difensiva fondata sull'esimente dell'esercizio del diritto di critica, fornendo adeguata motivazione in relazione al superamento del limite della continenza espressiva, e a ritenere sussistente il dolo dei reati contestati, sulla base di una valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 11/05/2005 TRIBUNALE di ACQUI TERME;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott. Enrico Delehaye, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito l'avv. Luca Gastini del Foro di Alessandria, difensore della Pa…

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