Il reato di maltrattamenti in famiglia ex art. 572 c.p. e il reato di violenza sessuale ex art. 609-bis c.p. costituiscono fattispecie autonome e distinte, che possono concorrere tra loro quando le condotte lesive della integrità fisica e morale della vittima e della sua libertà sessuale siano inserite in un contesto di continua prevaricazione e violenza, senza che vi sia alcun rapporto di specialità tra le stesse. In tali casi, i due reati concorrono tra loro, con applicazione del vincolo della continuazione, in quanto lesivi di distinti interessi giuridici protetti, ovvero l'integrità fisica e morale della persona da un lato, e la libertà di autodeterminazione nella sfera sessuale dall'altro. La sussistenza degli elementi costitutivi di entrambe le fattispecie criminose deve essere accertata attraverso un'analisi puntuale e dettagliata delle risultanze processuali, senza che possa ritenersi assorbita la condotta di violenza sessuale nel più ampio reato di maltrattamenti.