Il diritto del disabile a vedersi assegnato uno spazio di parcheggio riservato presso la propria abitazione, previo rilascio di apposita autorizzazione da parte dell'amministrazione comunale competente, sorge in capo al richiedente in virtù del combinato disposto degli artt. 188 del D.Lgs. n. 285/1992 (Codice della Strada) e 381 del D.P.R. n. 495/1992 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada). Tale diritto, una volta riconosciuto dall'amministrazione mediante il rilascio dell'autorizzazione, non può essere negato o disatteso dalla stessa, la quale è tenuta a provvedere alla materiale delimitazione e segnalazione dello spazio di parcheggio assegnato. Il ritardo o l'inerzia dell'amministrazione nell'adempiere a tale obbligo, tuttavia, non integra una lesione del diritto del disabile, in quanto quest'ultimo risulta già soddisfatto con il rilascio dell'autorizzazione, la quale costituisce di per sé il riconoscimento del diritto. Pertanto, l'azione giudiziaria promossa dal disabile per ottenere la condanna dell'amministrazione all'esecuzione materiale del parcheggio, pur essendo originariamente ammissibile, diviene improcedibile una volta che l'amministrazione abbia provveduto alla delimitazione e segnalazione dello spazio di parcheggio, anche se in esecuzione di un provvedimento cautelare. In tali casi, le spese processuali possono essere compensate, tenuto conto del fatto che il ricorso ha comunque avuto l'effetto di accelerare l'adempimento dell'amministrazione.