Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8456 del 24 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:8456PEN

Massima

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La presunzione relativa di adeguatezza della misura cautelare della custodia in carcere, prevista dall'art. 275 comma 3 c.p.p. per i reati di cui all'art. 416-bis c.p., può essere superata solo con la prova contraria della mancanza di esigenze cautelari, non essendo sufficiente il mero decorso di un periodo di tempo, anche considerevole, dalla commissione del reato, in assenza di elementi concreti che dimostrino l'effettiva cessazione del vincolo associativo e del pericolo di recidiva. Pertanto, il giudice è tenuto a motivare puntualmente, anche d'ufficio, sulla perdurante attualità e concretezza delle esigenze cautelari, valorizzando tutti gli elementi di fatto, anche successivi al fatto, che siano indicativi della permanenza del legame con l'associazione mafiosa e della capacità criminale del soggetto, salvo che non emerga il suo effettivo recesso dall'organizzazione o l'esaurimento dell'attività del sodalizio. La mera applicazione temporanea di una misura cautelare meno grave, in assenza di tali elementi, non è sufficiente a superare la presunzione di adeguatezza della custodia in carcere, dovendo il giudice valutare complessivamente la situazione concreta sulla base di tutti i dati acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/09/2022 del Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. APRILE Ercole;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa SENATORE Vincenzo, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
letta la memoria dell'avv. BORGESE Maria Angela, difensore del ricorrente, la quale h…

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