Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 24025 del 16 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24025CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La formulazione del quesito di diritto, richiesta a pena di inammissibilità ai sensi dell'art. 366-bis c.p.c. nei casi previsti dall'art. 360, comma 1, nn. 1, 2, 3 e 4 c.p.c., deve essere specifica e riferibile alla fattispecie concreta, risolutiva del punto controverso della decisione impugnata, senza poter introdurre temi nuovi ed estranei. Il quesito non può limitarsi alla mera richiesta di una declaratoria di un astratto principio di diritto da parte del giudice di legittimità. Analogamente, il motivo con cui si denunzia il vizio di motivazione deve contenere la sintetica e riassuntiva indicazione del fatto controverso, degli elementi di prova la cui diversa valutazione avrebbe condotto a una decisione difforme, nonché degli argomenti logici per i quali tale diversa valutazione sarebbe stata necessaria. Tali requisiti, introdotti dal d.lgs. n. 40/2006, sono richiesti a pena di inammissibilità del ricorso per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 12933/2010 proposto da:

D'. SE. (OMESSO), in proprio e nella qualita' di legale rappresentante della DA. AL. SAS, elettivamente domiciliato in ROMA, PIAZZA CAVOUR, presso la CASSAZIONE, rappresentato e difeso dall'avvocato DI DOMIZIO Silvio giusta procura in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

CO. AD. SO. CO. , in persona del Presidente del consiglio di amministrazion…

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