La revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività di vigilanza privata è legittima quando l'istituto di vigilanza dimostri una complessiva inaffidabilità organizzativa e gestionale, desumibile dalla carenza di personale e mezzi adeguati allo svolgimento dei servizi autorizzati, dalla precaria situazione economico-finanziaria, dalla violazione degli obblighi contributivi e retributivi nei confronti dei dipendenti, nonché dalla mancanza di trasparenza nei rapporti contrattuali con i clienti. L'assetto organizzativo e la capacità imprenditoriale costituiscono, infatti, parte integrante degli elementi di fatto che l'amministrazione deve valutare nell'esercizio della sua discrezionalità tecnica, sia in sede di rilascio che di ritiro della licenza ex art. 134 T.U.L.P.S., in funzione dell'interesse pubblico alla tutela della sicurezza pubblica e privata. La revoca della licenza è pertanto legittima quando l'istituto di vigilanza non dimostri di possedere una struttura adeguata, in termini di personale, mezzi e solidità economico-finanziaria, a garantire lo svolgimento dei servizi autorizzati in modo affidabile e conforme alla normativa di settore.