Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19409 del 20 maggio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:19409PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di lesioni personali e minacce è legittima quando la motivazione della sentenza è congruente e logica, in assenza di elementi idonei a far ritenere l'esistenza di una aggressione da parte della persona offesa tale da giustificare la reazione dell'imputato in legittima difesa. La mancanza della firma del giudice sul dispositivo della precedente sentenza non determina la nullità del successivo giudizio, in quanto la rimessione del procedimento al giudice di primo grado comporta la prosecuzione dello stesso da parte della medesima persona fisica, ora in qualità di giudice monocratico, senza che ciò integri una causa di incompatibilità. Inoltre, la notifica del provvedimento di rinvio a giudizio, contenente tutti gli elementi essenziali della citazione, è idonea a garantire il diritto di difesa dell'imputato, senza violare le norme di rito né il principio del giusto processo.

Sentenza completa

Con sentenza del 12.1.2001 la Corte d'Appello di Trento sezione di Bolzano, ha confermato la sentenza emessa il 7.3.2000 dal Tribunale di Bolzano con la quale K. A. era stato dichiarato colpevole del reato continuato di cui agli articoli 582 e 612 c.p., e condannato alla pena di lire 50.000 di multa, per aver minacciato un ingiusto danno a G. W. con le parole "sparisci se no ti abbatto", e per avergli cagionato, colpendolo più volte, una commozione cerebrale e contusioni, e quindi una lesione personale giudicata guaribile in 7 giorni.
Proponeva ricorso il K. eccependo con il primo motivo la nullità del decreto di citazione a giudizio per omessa notifica, e perché era stato equiparata la comunicazione del provvedimento di rinvio di una udienza penale, alla citazione a giudizio. Con il secondo la nullità perché lo stesso giudice si era pronunciato nel merito prima come Pretore e dopo come giudice monocratico.
Nel merito lamentava la manifesta illogicità della mot…

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