Il requisito dell'osservazione scientifica della personalità, condotta collegialmente per almeno un anno, costituisce una condizione indefettibile ai fini dell'ammissibilità della domanda di misure alternative alla detenzione per i condannati per reati di violenza sessuale, anche quando sia stata riconosciuta la circostanza attenuante di cui all'art. 609-bis c.p., ultimo comma. Tale requisito non può essere surrogato dallo svolgimento di un programma di recupero psicologico effettuato in libertà, in quanto la valutazione favorevole alla concessione dei benefici deve essere espressamente fondata sull'esito della predetta osservazione scientifica, la quale consente il superamento della presunzione di pericolosità prevista per determinate categorie di delitti. La previsione normativa che impone tale condizione non si presta a rilievi di incostituzionalità, in quanto la fissazione di un tempo minimo di osservazione, maggiore rispetto a quello previsto per gli altri condannati, è volta ad assicurare una verifica completa della personalità del reo e la valutazione del percorso riabilitativo trova giustificazione nella finalità rieducativa della pena. Pertanto, il giudice non può prescindere dall'accertamento dell'osservazione scientifica della personalità, condotta collegialmente per almeno un anno, ai fini della concessione di misure alternative alla detenzione in favore dei condannati per reati di violenza sessuale, non essendo sufficiente il solo svolgimento di un percorso psicoeducativo in libertà, ancorché con esito positivo.