Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20730 del 24 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:20730PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur se esercitato con toni aspri e taglienti, trova il suo limite nella continenza formale e sostanziale dell'esposizione dei fatti, nella corrispondenza tra la narrazione e i fatti concretamente accaduti, nonché nell'esistenza di un concreto interesse alla pubblica divulgazione, non essendo sufficiente il mero interesse della categoria di soggetti ai quali si indirizza la comunicazione. Pertanto, l'utilizzo di espressioni offensive e denigratorie, prive di un effettivo riscontro nella realtà, eccede i confini del legittimo esercizio del diritto di critica e integra gli estremi del reato di diffamazione. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente che le comunicazioni diffamatorie siano state inserite nel fascicolo processuale e quindi rese accessibili a un numero indeterminato di persone, senza che sia necessaria la prova della loro effettiva ricezione da parte dei destinatari. Tuttavia, il reato di diffamazione si estingue per prescrizione, il cui termine decorre dal momento della commissione del fatto e può essere sospeso solo nei casi tassativamente previsti dalla legge, senza che il giudice possa operare valutazioni discrezionali in merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da

Dott. CAPUTO Angelo - Presidente

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Relatore

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

Dott. GIORDANO Rosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ca.Fr. nato a L il (Omissis)
avverso la sentenza del 14/07/2023 del TRIBUNALE di LECCE
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EGLE PILLA;
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore generale della Corte di cassazione, ALDO CENICCOLA, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per intervenuta prescrizione.
Udite le conclusioni del difensore di fiducia, avv. LI.TO., nell'interesse del ricorrente che, nel riportarsi ai motivi di ricorso, ne ha chiesto l'accoglime…

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