Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26878 del 1 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26878PEN

Massima

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La confisca di beni nell'ambito di una misura di prevenzione patrimoniale è legittima quando il giudice, sulla base di una motivazione congrua e logica, accerti la sproporzione tra il valore dei beni posseduti dal soggetto sottoposto alla misura e i suoi redditi leciti, nonché la provenienza illecita di tali beni, senza che sia necessario procedere ad ulteriori accertamenti peritali qualora gli elementi acquisiti siano sufficienti. Il sindacato di legittimità del giudice di cassazione è limitato alla verifica della violazione di legge, non estendendosi al merito della valutazione compiuta dal giudice di merito, salvo che la motivazione risulti del tutto assente o affetta da manifesta illogicità. La mera prospettazione di una diversa interpretazione dei fatti, pur logicamente corretta, non è sufficiente a integrare il vizio di motivazione, essendo necessario che l'illogicità sia evidente e percepibile "ictu oculi" senza possibilità di verifica della rispondenza della motivazione alle acquisizioni processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BO. PA. N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 14/05/2008 della CORTE APPELLO di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GENTILE Domenico;

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. STABILE Carmine, il quale ha concluso chiedendo il rigetto il rigetto del ricorso;

Letti i motivi formulati dall'Avv. MONSIGNORE Raffaele che ha concluso chiedendo l'accoglimento del …

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