Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1278 del 20 gennaio 2004

ECLI:IT:CASS:2004:1278PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di evasione, è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 385 c.p., nella parte in cui sanziona colui che si allontana dal luogo di esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari per un qualunque lasso di tempo, dedotta in relazione alla diversa disciplina prevista dalla legge di ordinamento penitenziario per i lievi ritardi nel rientro in carcere dei detenuti (art. 30 comma 3, art. 30 ter comma 6 e art. 51 della legge 26 luglio 1975, n. 354, per i quali assenze di durata inferiore alle 12 ore sono irrilevanti o rilevanti solo in via disciplinare) poichè la misura degli arresti domiciliari presuppone un particolare affidamento nei confronti del beneficiario, ed è dunque congrua la scelta legislativa di punire qualunque tradimento della fiducia accordata all'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
VI SEZIONE PENALE
composta dagli Ill.mi signori:
((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis))ò - ((omissis)) - ((omissis)) - Consigliere
ha pronunziato la seguente
SENTENZA
sul ricorso promosso da Ro. Fa. Fa. contro la sentenza 29 ottobre 2002 della Corte d'Appello di Milano.
Udita la relazione del ((omissis))ò.
Udito il P.G. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTA IN FATTO E IN DIRITTO
1. Ro. Fa. Fa., ritenuto responsabile di evasione, ricorre contro la sentenza indicata in epigrafe.
2. Ripropone in questa Sede questione di legittimità costituzionale dell'art. 385 c. p., ritenendo irragionevole che assurga a reato il comportamento di colui che trovandosi agli arresti domiciliari, in esecuzione di misura cautelare, si allontani dall'abitazione per breve periodo, quando lo stesso comportamento, tenuto da colui che condan…

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